Di Marco Loprete
Scomparso recentemente, Brunello Maffei (Viareggio, 1929) ha avuto alle spalle una lunga carriera di autore radiofonico e televisivo, nonché di autore per il teatro e il cinema. Il suo esordio nel mondo della letteratura risale al 1992 con “La contessa Lara”, romanzo ispirato alla vita della poetessa romana Evelina Cattermole Mancini. Nel 2002 è la volta de “La strada di Viareggio”, edito da Spirali, e, sette anni più tardi, sempre per la stessa casa editrice, esce la raccolta di racconti “L’eternità dell’istante”.
Il titolo è emblematico: gli undici raccolti rappresentano infatti altrettante istantanee nella vita di uomini e donne che si muovono sullo sfondo dell’Italia del decennio ’50 – ’60. La scrittura di Maffei è lieve e delicata e l’autore, con poche pennellate, coglie i piccoli, grandi drammi dei suoi protagonisti, personaggi spesso immaturi e irrisolti alle prese con il passaggio dalle macerie del dopoguerra alla stagione del boom economico. Il tono dei racconti è però lungi dall’essere ottimista: il sentimento dominante è piuttosto una composta e silenziosa malinconia, che accomuna personaggi come il maestro, Emanuela, Franco, la Tilde, Lola, Ida, Sidonia nata Baronessa Coccolò, Elsa, individui smarriti, spesso ingenui, relitti di un passato non troppo lontano alla ricerca di un posto nella nascente “nuova” Italia del miracolo economico.
Undici tenui istantanee per un piccolo, delizioso libro.
Link: Editore Spirali, 2009