(In Studio Records/Alkemist Fanatix Europe/Andromeda Distribuzioni 2008)
La band laziale al debutto discografico con un full length dopo un gran lavoro di gavetta dietro le quinte ed aver aperto concerti per nomi importanti.
Living Again li scopre un gruppo che non punta a un sound diretto, ma piuttosto a far convivere quel sound fine anni ’70 (a là Journey) con delle sensibilità electro-soft. Questo è evidente già dalla partenza con l’orecchiabile title track, mentre la seguente Alive sembra voler picchiare più forte ma invece si va a infrangere contro una performance vocale che pecca di grinta.
E qui si evidenzia il maggior difetto dei Last Mistake, almeno per quanto riguarda il loro lavoro in studio: ci vorrebbe più spinta sulle chitarre e sulla base ritmica e una performance vocale più variegata (The silent room potrebbe essere un buono spunto). Invece al momento le canzoni restano sospese in un limbo poco soddisfacente per tutti. Di sicuro le aperture di chitarra distorta invitano a voler sentire qualcosa di più tosto che la band non mantiene, vi pare? Solo I will live there picchia come vorremmo, ma rimane un episodio piuttosto isolato; Push invece sembra un rigetto di qualche band hair metal anni ’80 andata a male, da dimenticare.
Insomma il compromesso non aiuta molto i Living Mistake, pezzi come Time to shine hanno del gran potenziale ma andrebbero espressi, forse, in maniera meno contenuta. La produzione pulita e chiara anche aiuta, ma alla lunga non giova a favore del gruppo laziale.
Voto: 6
Link correlati:Alkemist Fanatix Europe Home Page