(Supernatural Cat 2010)
Il nuovo macigno miliare della band piemontese è “Eve”, concept sulla figura della prima donna sottoforma di monolitico continuum di 45 minuti, suddiviso in cinque atti.
L’avvio è lento e ipnotico, sorta di mantra proveniente da anni luce di distanza che man mano s’avvicina e inizia a far sentire i propri passi, fino a far tremare il suolo: chitarre che carburano senza fretta prima di esplodere in riff granitici, un organo preso in prestito dai primi Pink Floyd, la sezione ritmica un pachiderma. La tensione stillata goccia a goccia, una religione dell’accumulo tra Neurosis e psichedelia seventies prima dell’apocalisse del terzo movimento, doom mastodontico più denso dell’uranio, schiacciasassi.
Infine il ritorno nello spazio, le bordate di decibel attenuate dall’acido e dall’etere, e in testa rimane soltanto un ronzio intergalattico.
Urlo, Poia e Vita plasmano con maestria assoluta gli anni Settanta più lisergici, il fondamentalismo doom, la violenza del metal-core e, calibrando ogni vibrazione al millimetro, creano un rollercoaster di emozione che ha nell’ineluttabile la sua forza.
Il nero dell’universo, il concetto di spazio e di tempo, il rumore agghiacciante e il silenzio straziante. La geometria, il movimento e l’immobilità. Il cuore e la mente. Qui c’è tutto.
Registra Lorenzo Stecconi, Lento, esce naturalmente per Supernatural Cat.
Voto: 9
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Autore: alealeale82@yahoo.it