(Autoprodotto 2007)
Sarò io che noto delle tendenze completamente non esistenti o la scena romana si sta animando vieppiù di gruppi post/core piuttosto dediti allo ‘strumentale’? Vabbè, sono mere congetture, non vi preoccupate di smentirmi a suon di insulti e minacciosi presagi.
Chiarito questo, veniamo al disco dei Plaisir: è putent’. Sembrano quattro persone che vi suonano nella recchia destra e un paio nella sinistra, eppure sono solo in due. Sono pezzi pieni di schitarrate lanciate ovunque, senza un preciso bersaglio, eppure colpiscono sempre qualcosa; dal fuzz blueseggiante di Vasche Ubriache passando per la semipsichedelia urlata di Battle of Umbrella.
E’ roba tosta quella che ci presentano i due di Ascoli Piceno, non riesce a star ferma ed è la miglior qualità che possiamo rintracciare. Danno la stura a una vitalità raramente ascoltata prima su disco, non c’è calcolo, solo spunti da cui partire e condire ogni riff. Ci piacciono proprio.
Al momento i Plaisir non sembrebbero più una band attiva, al loro posto sono subentrati invece i Ghatanothoa sempre con Davide Luciani alla voce e chitarre ma un nuovo batterista, stesso spirito. Ve li linko qui sotto al voto.
Voto: 7
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