(Black Fading Records/Alkemist Fanatix Europe/New Model Lab 2009)
Quando si parla di rap metal con iniezioni funk, la mente rimanda automaticamente alla più o meno compianta band di Tom Morello e compagnia… e anche per i nostri Fratelli d’Italia è un riferimento purtroppo inevitabile.
Dalle linee di basso onnipresenti, passando per i vocalizzi incazzosi fino ai ritmi spezzati, direi che i riferimenti abbondano. Così come ovviamente non mancano liriche al vetriolo contro politiche e politicanti. Spendendo due parole su queste ultime, devo notare che nonostante non manchino episodi nostrani di cui (s)parlare, i Fratelli si limitano ai soliti precetti pseudorivoluzionari decisamente dimenticabili. Fanno eccezione Sottotiro, decisamente più efficace nel prendere di mira la Exxon Mobil e Mediashit, anche se quest’ultima è fin troppo pedestre per destare qualcosa di più di un sorriso.
Il songwriting non è esattamente entusiasmante, rimane un minimo in testa il ritornello agro di Risikando e la tirata Claustrophobia; poi troviamo episodi dimenticabili come la più melodica Quando sei con me. Il rapping del cantante Ivo, non so bene per quale motivo, a volte mi ha ricordato il Frankie Hi-nrg MC dei bei tempi avvelenati di Verba Manent… Da intendere solo come un complimento.
Riff discreti, buona base ritmica e ottima produzione aiutano ‘Claustrofunk’ non poco, i pezzi da soli non riuscirebbero a farsi ricordare di certo. In ogni caso, se non disdegnate ogni tanto questo tipo di rimando a uno stile deceduto anni fa, i quattro veronesi non vi deluderanno.
Voto: 6
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