(Hysm?/Little Room Records 2010)
Acerbo ed ingenuo post rock (più rock che
altro).
OcchioTrio, di impro, possiede ben poco.
Discreta
tecnica strumentale, un duro lavoro in sala prove (che si sente), ma
ancora scarsa personalità.
Appiattiti sulla formula, tipica
e logora di genere.
Sbattuti fra uno scampanellio Sonic Youth
(Dio li maledica, per il male che han fatto alle nuove leve), ed una
scorribanda, sulle montagne russe emozionali, dei June Of
44.
Cinque brani interlocutori, che la buttano sulla
dualità, luce/ombra.
L’epicità trattenuta, la
ricerca del cambio ad effetto, a lambire territori prog.
La carta
giocata del, famolo strano, con l’inserimento di un sax, in 44
Magnum, salvo poi, fottere tutto, con odioso campione finale,
tratto dal vecchio Callaghan, che ci ricorda amorevolmente,
cosa faccia una 44 al viso di una donna (ok, cosa vuol comunicare, o
rendere in metafora, tal nozione?).
Su tutto, un sentore acuto di
compiacimento.
La consideriamo una partenza, come tante altre.
Ma
il futuro, è questione di scelte e azzardi.
Per il momento,
siam ancora al tormento da liceo.
Comunque, benvenuti.
Alla
prossima.
Voto: 6
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