(Soffici/Santeria/Audioglobe 2010)
Nella vita di Chimenti ci deve essere stato un importante cambiamento, probabilmente la fine di una lunga relazione amorosa, di cui però si trovano tracce non completamente chiare su questo disco.
“Tempesta di fiori” è il terzo disco da solista, sulla lunga distanza dell’ex leader dei Moda, che giunge a sei anni di distanza da “Vietato morire”.
La cifra stilistica è mutata notevolmente, dato che dell’intensità e dei momenti cupi del disco precedente, in quest’ultimo ci sono pochissimi scampoli. Il cambiamento di Chimenti di evince soprattutto da un approccio musicale più accondiscendente verso il pop e la ballatata.
Per alcuni può sembrare una stonatura, dato il personaggio, ma sicuramente in questo modo Cimenti si è reso più accessibile, senza tuttavia snaturare minimanete il suo stile ed il suo approccio musicale.
Brani come Bellissima, per esempio, è una ballata dolce, ma non sdolcinata, orecchiabile con un’enfasi che non infastidisce mai. Complessa ed orchestrale invece risulta la bella ballata Era di notte, spezzettata ed incostante, ma forse il picco creativo del disco Chimenti lo raggiunge con Feroce e inerme, nella quale mette in mostra tutte le sue grandi doti di cantautorato rock. incuriosiscono poi brani come Qualcosa cambierà, avvolgente e trasportante e soprattutto Perduto, intriso di un tono classico tra il favolistica ed il teatrale.
Voto: 8
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