(Accretions 2010)
I Dawn Of Midi, sono un collettivo multietnico, attivo, fra
New York, e Parigi.
Ne fanno parte, il percussionista pakistano
Qasim Naqvi, il pianista marocchino, Amino Belyamani
(entrambi, nel progetto Axis Trio, di cui parleremo a
breve…), ed il contrabbassista indiano, Aakaash
Israni.
Formula a tre, basica, percussioni, piano e
contrabbasso.
Ricordi polverosi jazz, blues, poi, avanti, nel
tempo.
Movimenti improvvisativi dalle atmosfere oblique,
sottilmente stranianti.
Un percorso lento, che ingloba il
linguaggio armonico di Debussy, l’effrazione
stilistico/tecnica alla Cage, e tese dissolvenze, che
farebbero bella figura, come alternativa, in “Ascenseur pour
l’échafaud” di Malle.
Dieci composizioni
immediate, che si muovono in prossimità di un silenzio, non
propriamente rassicurante.
Un linguaggio anomalo, sfuggente, un
groviglio nebbioso di sfasature armonico/ritmiche.
Che si traduce
tuttavia, in un suono, invitante e rigoglioso.
L’equivalente, di
un cupo pensiero, prolungato lungo giornate, tiepide ed assolate.
O,
l’osservazione ammirata, di un nodo nel legno, primitivo e
sensuale.
Più di un buon motivo, per l’ascolto.
Voto: 8
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