(Decimopianeta/Rxstnz/Rancore.it 2010)
La cospirazione del ventunesimo secolo verso l’individuo è tutta raccolta in queste nove tracce. Già, perchè i Filthy Generation con questo loro esordio si fanno i portavoce delle paranoie che vivono gli uomini vittime della globalizzazione e di come questi resistono contro il mondo contemporaneo agli abusi di vario tipo, cui non sempre si è in grado di reagire, ma anzi in molti casi si retroflette in momenti di depressione e sconforto.
Con un matrice punk, questo quartetto si esprime prevalentemente con un techno-punk, che deve molto sia ai Nine Inch Nails, sia in generale alla scena electro-punk centroeuropea.
Il gruppo si espone spesso in maniera frenetica con sonorità ansiogene e circolari nei quali i tre strumentisti fanno il loro dovere, ma ben coadiuvati e supportati da Druzil, l’uomo delle macchine che alimenta il noise-punk.
Con questo disco i Filthy Generation hanno riesumato il vecchio adagio “Balla e pensa”.
Voto: 7
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