(Autoprodotto 2010)
Ritornano sulle sanguinolente pagine di Kathodik, i torinesi Hardcore Immortal Violence, che avevamo già piacevolmente ascoltato con ‘Vengeance’ del 2007. Beh, per continuare il filo del discorso della precedente recensione, possiamo dire che la maturazione del gruppo continua senza posa in ‘Insanity or Death’.
Certo, ormai definirli hardcore punk è davvero riduttivo, visto che nei quasi venti pezzi dell’album, il gruppo si lancia in colpi di assurda violenza che potremmo definire hardcore punto e basta (vedere la brevissima Ivan Drago), alternati ad altri più melodici che spezzano bene il ritmo.
Tra critiche alla società (Rotten to the Core) e momenti di riflessione (la splendida The Butterfly is Dead), i nostri sparano dei colpi davvero pesanti conditi spesso da un’orecchiabilità irresistibile che vi farà venire voglia di strillare insieme a loro già dal primo ascolto (la title track è strepitosa in questo senso).
Oltre a pezzi assolutamente di qualità come Somebody to Hate, troveremo, come spesso usano fare gli H.I.V. un paio di cover nel mezzo del disco, la brutalmente melodica Alternative degli Exploited e The Mushroom Diarrhoea dei Cripple Bastards, di cui fanno una buona imitazione, il risultato è un disco davvero notevolissimo dei nostri.
Da non sottovalutare anche la sempre ottima produzione, perfino migliore del precedente, che contribuisce a fare di ‘Insanity or Death’ uno dei migliori prodotti punk proveniente dalla penisola italiana che abbia sentito negli ultimi tempi. La Torino hardcore ritorna con gran forza, senza compromessi e spaccando culi a destra e a manca.
Come sempre, No copyright e ‘fuck the music business’. Raramente lo dico, ma gli H.I.V. hanno il mio completo rispetto.
Voto: 8
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