(Copro-Casket records 2010)
Funesti e metallici, i capitolini Ebola allo stappo del primo full lenght fabbricano un minaccioso intruglio deathcore: categoria capace d’ indicare solo in linea di massima il temperamento velocifero della band, che dal canto suo si cimenta con successo ad una destrutturazione algebrica dei tanti idiomi sonori esistenti sulla terra in ambito estremo. A schizzare fuori è un maelstrom nichilista, sismico, dove coabitano libidinosi sfoghi dei break down maciullati da un growl sanguigno (Deathless, Cloudburst); estetismi da metalcore all’ultimo grido consunti da obnubilanti grinze blackish (la solida azione-reazione valida su Towering Daylight); visioni converge-nti col sound di Boston in tenuta da black metaller (Chrysalis), ‘oltraggiati’ nel mood da una punta sostanziosa e invadente di acutizzante grind (To Your Demons, Grind Revenge), o viceversa rivestiti da stacchi ritmici che fanno tanto prog-math (l’instrumental Blessing in Disguise, arginata da un paravento di abbattuta nostalgia post-rock). Le liriche, fatta eccezione per il breve recitato in lingua madre sulla macerie fumanti della title track, sono scritte tutte in inglese. A questo punto non spendete inutilmente tempo e denaro, correndo dietro alle blasonate firme del metal di provenienza estera: ringraziando Dio, il caos con la c maiuscola è sempre di più una prerogativa del nostro bel paese.
Lunga vita agli Ebola!!!
Voto: 9
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