(Ravello 2010)
La musica americana per pianoforte rappresenta un terreno ricchissimo − di cui recentemente il bravissimo pianista italiano Emanuele Arciuli ha dato un’importante testimonianza in un libro appena uscito per la EDT − e ancora molto fertile. Di questa fertilità ne è la prova il cd che la Ravello Records ha fatto da poco uscire, dove la pianista americana Kate Boyd affronta pagine recenti scritte da autori americani contemporanei non famosissimi ma non per questo meno interessanti. Come nella miglior tradizione dei più grandi compositori americani del Novecento, gli autori qui eseguiti danno prova di una grande versatilità, mescolando abilmente i generi e le forme più disparate − dalla classica, al jazz e al folk − aggiungendovi spesso un’ironia e una scaltrezza post-moderna. Tipicamente americani sono poi il senso dello spazio (sottolineato peraltro con grande arguzia dallo stesso Arciuli in diverse occasioni) e l’energia ritmica di cui i brani tracimano. La sensibilità della Boyd fa sì che tali qualità emergano appieno, consegnandoci un’esperienza felice e ricca di spunti.
Voto: 8
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