(Worm Hole Death 2010)
Tanto fumo e niente arrosto per i The Way of Purity, neonata band dalle tesi spirituali piuttosto pretenziose. Sconosciuta la loro origine geografica, sconosciuti i loro volti (ci tengono a presentarsi con tocco terrorista attraverso i volti perennemente incappucciati), nel loro disegno mentale, professato con eccessiva autocelebrazione, emerge una vaneggiante teoria in cui madre natura è esaltata come un’entità superiore al pari di Dio, la cui potenza è in grado benissimo di lenire e curare i mali che affliggono la modernità (droga, prostituzione, esistenze malate e depresse).
Detto ciò, dai primi colpi dell’ascolto si percepisce la proverbiale immaturità del progetto in ambito musicale: i TWOP si limitano a ostentare un tiepido impasto di metalcore e death, per giunta deturpandolo più d’una volta con l’impiego pacchiano e fuori luogo delle tastiere (The 23RD Circle Breeds Pestilence, Pure). Stranamente si salvano dalla gogna le intuizioni intrise maggiormente di luce melodica (Loyal Breakdown of Souls), seguite da quelle dove il cantato cazzuto di xWITHOUTNAMEx è affiancato dalle vocals rosa di XBETTYX (non male l’opening di The Rise of Noah).
I proclami bellicosi quanto l’alone di mistero cucitosi addosso potranno pure incuriosire ma non sono affatto sufficienti nella resa finale della proposta. Evitabile.
Voto: 5
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