(Subordinate Records 2009)
Secondo album, dopo cinque anni dall’omonimo, per la band novarese composta da Stefano Ferrian alla chitarra, Marcello Sarino al basso, Federico De Bernardi Di Valserra alla batteria. La formazione accresciuta dall’ingresso di Luca Thomas Mai proveniente dagli Zu, al sassofono baritono, prosegue nella sua ricerca tra tradizione e innovazione muovendosi con agilità tra lidi jazz-core che rimandano ai Naked City, momenti di puro devastante noise che chiama in causa i Melt Banana e fasi grind alla Cripple Bastard. Il tutto immerso in un maelstrom di progressioni math che il basso di Sarino scandisce senza un attimo di tregua. A partire dalla prima Uomo o merda passando per Tema: collasso la furia jazzcore si dispiega e si tematizza nel delirio di Nouvelle de Spasticitè & Epilepsie, dove la band si muove compatta e devastante. Gli Psychofagist si permettono poi un siparietto allucinatorio vaudeville con Defragmentation Rotonda, ritornano al free “submetropolitano” di Il secondo tragico, riflettono sul senso del suono con la lenta Corpuscles e proseguono la metodica defoliazione di ogni elementare struttura musicale conosciuta. Arrivano a riprendere fiato rallentando il treno in corsa con Biodegradazioni, e chiudono la pratica musicale con il salto senza paracadute di Free-Non-Jazz Powerviolence Sonata.
Voto: 8
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