(Hot Steel Records 2009)
Dal titolo curiosamente insensato, la band veneta ci propone dopo cinque anni di attività il loro debutto sulla lunga distanza per la Hot Steel. Loro ironicamente si definiscono “numetal melodic urban screamo core”, e per quanto la cosa ci faccia sorridere, direi che ci potremmo essere.
Al di là delle dodicimila sfumature core, i More than Murder ci propongono il solito incrocio tra vocalizzi sporchi e puliti, attacchi feroci e pezzi melodici e così via. L’esperienza però paga, e la proposta si rivela comunque piuttosto matura, al di là del valore intrinseco delle singole canzoni che non è poi altissimo, tendendo un po’ a somigliarsi l’una con l’altra, abbastanza penalizzate da una produzione non proprio perfetta.
Il pezzo che riesce nella migliore sintesi di melodia e aggressività è Bleedin’ Nails, mentre i pezzi più puramente core come la furbescamente titolata Emo Genocide suonano piuttosto derivativi. I nostri dovranno ulteriormente affinare i vocalizzi feroci (che a volte ho trovato fin troppo spenti per il genere) e amalgamare meglio gli inserimenti di scratch che al momento non disturbano, ma si rivelano ben lungi dall’essenzialità. E, se possibile, ci farebbe piacere leggere dei testi innalzati sopra la caterva d’incomprensibilità dovute al solito utilizzo casuale dell’inglese.
In ogni caso, ‘Rising the Hate’ è una proposta discreta che indubbiamente potrà interessare gli appassionati del genere, per gli altri c’è da aspettare ancora qualche anno.
Voto: 6
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