(Z6 Records 2010)
Impro, radicale e spinosa.
Che intercetta ed ingloba noise, art
brut, elettronica sgretolata e spirito anarchico.
Chitarra, voce
ed effetti per Simonis, flauto, elettronica e voce, La
Berge.
Torrenziale quasi, al principio, pare un lavoro di
mimesi altamente riuscito, dove la fase elettronica e la fase
acustica, si confondono senza soluzione di continuità, in un
gioco di specchi deformanti, altamente surrealista.
Coraggioso e
intransigente.
Stretto rapporto relazionale, fra digitale e
strumentazione acustica.
Fra composizione e tesa fase
esecutiva.
Dove allargano le maglie del proprio suono,
s’intercettano oasi subdole e sibilanti, che, qualcosa di inedito,
paion dire (almeno stando al bolso panorama attuale di
settore…).
Emblematica in questo senso, la lunga Ultimate
Cake Decorations, dove il
flauto, si concede la possibilità di far udire il proprio
timbro naturale.
Stridente, che non vuol dire irritante.
Netta
la percezione, di un percorso artistico, sul limitare di una
frontiera, da pochi frequentata.
Composizioni istantanee, che si
aprono ad accogliere ronzio valvolare, sibili, silenzi e assalti
urticanti.
Crude esecuzioni, che si lascian preferire quando
scelgono la strada della lenta corrosione all’impatto frontale (le
eccellenti Slow Allegro,
Broken Hoses, Stinging
George, Wasabi Tool
Enigma).
Sicuramente non per
tutti, ma dannatamente intrigante e stimolante.
(son in pochi, a
batter queste strade dissestate, prestategli tempo ed attenzione;
potrebbero sorprendervi).
Voto: 7
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