(Red Birds/Seahorse 2010)
Esordio sulla lunga distanza per il cantautore italo-svizzero Andrea Carboni. Dopo una vita trascorsa tra la natia Pisa e Ginevra ed un ep datato 2006, il pianista e chitarrista ha deciso di stabilirsi in terra toscana dove, con l’aiuto in fase di registrazione e missaggio di Paolo Messere (deus ex machina della Seahorse Records e componente di Ulan Bator e Blessed Child Opera), è arrivato a questa opera prima.
Un disco essenzialmente pop, in bilico tra la formazione classica di Carboni (studioso di pianoforte sin dalla tenera età) e un chitarrismo influenzato dall’indie-rock più piacione, senza disdegnare puntatine in territori folk.
Tredici tracce che spaziano su tutto lo spettro della cantautorato radiofonico, dal pop-rock malinconico della title track e di Senza Disturbare al folk contaminato di Des Larmes Et Leurs Cendres (una della migliori canzoni del lotto, con testo interamente in francese che si dimena tra la morbidezza dolente degli chansonnier parigini ed un piglio classicheggiante sporcato da stridii di memoria industriale) e Tiritera Dell’Amore Di Un Minuto, passando per il rock più morbido di Fingi, i bozzetti pianistici Il Piacere Della Lettura e L’Amore Manifesto, la cinematica Livido e la ballata Respirare.
Un disco assai variegato, che mette a nudo l’interiorità di Carboni e la sua poliedricità in un ambito, quello del pop, dove è facile scadere nel banale. Pur con qualche caduta di tono qua e là, un lavoro nel complesso apprezzabile e di qualità, specialmente considerando che si tratta di un’opera prima. Sono dischi del genere che fanno chiedere: ma perché avremmo bisogno degli pseudo-talenti da reality show se nel sommerso giovani dal sicuro talento come il pisano-ginevrino annaspano?
Voto: 7
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