(LibellulaMusic/Self/La Grande Onda 2010)
San La Muerte è il santo messicano e dell’America Latina, adorato da tutti quelli che per lavoro rischiano la vita, dai reietti e da chi per qualche motivo si trova in equilibrio sulla borderline del baratro. Un santo più rock, in pratica non esiste.
Così bene hanno fatto il cantautore Leo Pari ed il suo compagno di sbronze e chitarrista Renzo “Del boia” Fiaschetti a dare il nome di questo santo al loro nuovo progetto, caratterizzato da un rock’n’roll frizzante, sprezzante e tagliente, con ottimi testi da cantautorato rock e che affonda le radici negli anni ’70 – ’80.
Se, infatti, Viva San la muerte ha quell’incedere nel quale Pari vomita contro tutto e tutti a partire dalle banche, come ha già saggiamente fatto Giorgio Canali, nei brani successivi, come Il richiamo e A still infinite sunshine sono forti i richiami all’asse Battisti–Fossati, sia per gli arrangiamenti, che spesso ruotano attorno ad un rock-blues con ottime basi funk, sia per il cantato.
Conturbante e particolarmente coinvolgente risulta poi Domani smetto nella quale il duo è riuscito abilmente ad amalgamare la sfrontatezza degli Skiantos e la vena rock del primissimo Vasco Rossi.
Questo disco arriva nel momento giusto per chi è insofferente alla retorica natalizia, è il miglior antidoto.
Voto: 7
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