(Bosco Rec 2010)
Secondo lavoro, dopo “Ri_Tagli” del 2004, per il duo
Ich Niente.
Daniele Brusaschetto, e Mirco Rizzi
(Ashtool), proseguono il loro placido percorso, fatto di
improvvisazioni per chitarre ed effetti.
Textures atmosferiche e
minimali, gioco di apparizioni e ricordi improvvisi, che subito
scompaiono.
Apparenti fragilità e dilatazione
temporale.
Fra ripetizioni autunnali e borbottio valvolare mai
ingombrante.
Un divertimento certo, ma anche un sottile gioco di
connessioni espressive, che intercetta umori e suggestioni, di un
passato neanche troppo lontano.
L’isolazionismo di un tempo,
sciolto in lisergia casalinga, che ingloba detriti blues, jazz, post
rock, esposti con taglio metodicamente minimale.
Fra Main,
accenni rituali che avrebbero rallegrato Zoviet France, e la
forma acustica, di Labradford e Dan Matz.
Umori fine
ottanta, privi dell’aggressività di un tempo, che colano in
un’ipotesi comunicativa, da tiepido raggio di sole
invernale.
Confortevole, ma non abbastanza caldo, per dar sollievo
alle ossa.
Desertificazione urbana, dove le scure nubi/sudario, si
son diradate da tempo.
Resta la contemplazione del panorama, e la
volontà di proseguir il cammino (fra Ballard e
McCarthy, un’unica, tesa linea di frontiera).
Più di
un’ipotesi, una volontà, passo dopo passo, in avanti.
Voto: 8
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