(Autoprodotto 2011)
I Denied Light sono un quintetto attivo ormai da oltre tre anni in terra sicula, regione ormai sempre più prolifica a livello di musica alternativa. I nostri, dopo un omonimo ep di debutto datato 2009, arrivano alla seconda prova della loro carriera con questo dischetto di 4 tracce per 26 minuti che si culla tra post-rock e ambient in maniera lisergica e dilatata.
In realtà l’idea dei nostri, come suggerisce il titolo del lavoro, è quella di delineare quattro ritratti di altrettante figure a metà tra il reale e l’immaginario. Così, dopo il minuto scarso di feedback ronzanti che apre l’intro Esc, il primo dei tre dipinti in musica è F-16. Un lunga cavalcata eterea tra reminiscenze new wave e maestose aperture degne dei migliori Mogwai, dedicata ad un aviatore forse in volo sopra l’amata Sicilia. A seguire troviamo Sniper Wolf, nella quale i nostri si confrontano con lo schivo personaggio del videogame “Metal Gear Solid”. È la solitudine cui tende il personaggio ad essere scolpita nella glaciale silhouette delineata dal quintetto, immersa tra dolori ambientali e sensualità elettroniche. Si arriva così alla cavalcata kraftwerkiana Jacques Cousteau, nella quale pare difficile trovare qualcosa dell’oceanografo francese, tanto il sound dei Denied Light si fa prima quasi dance prima di trasfigurarsi in un’allungata cavalcata post-rock, che fa sembrare il tutto una prova generale ed un sunto delle possibilità dei cinque.
Ancora vago e un po’ sconclusionato, “Portraits” ci segnala una band che rinverdisce i fasti del post-rock italico ma che ha ancora un po’ di strada da fare prima di giungere a maturazione
Voto: 6
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