(Innova 2011)
La dicitura “Triplo Concerto” ci fa pensare ad autori come Mozart, Beethoven o Casella, che utilizzarono tale forma per intensificare il dialogo tra gli strumenti solisti e l’orchestra e per dilatare lo spazio musicale. Il Triplo Concerto di Graham Reynolds, intitolato The difference engine, ha altre caratteristiche. L’orchestra d’archi non intesse dialoghi contrappuntistici di particolare rilevanza con i tre solisti, ma disegna sfondi uniformi, ora lenti e distesi, ora frenetici e ossessivi. I tre solisti, dal canto loro, su tali sfondi disegnano linee melodiche sinistre, terse e concentrate. Si tratta di una musica che potrebbe benissimo accompagnare delle immagini, e la cui qualità da ideale colonna sonora ben risalta nei cinque, azzeccatissimi remixes che chiudono degnamente il cd.
Voto: 6
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