@ Circolo degli Artisti, Roma – Mercoledì 23 Marzo 2011
Di Damiano Gerli
E’ decisamente ben nutrito il pubblico accorso alla serata al Circolo degli Artisti a Roma; concerto che ha visto accorpati due gruppi indubbiamente diversi tra loro: gli Everything Everything e The Radio Dept..
L’attesa ferve soprattutto per i primi, sull’onda del grande riscontro di pubblico degli ultimi mesi e della critica (eccetto l’ormai famigerato 3.8 dato da Pitchfork). I quattro inglesi si presentano sul palco con quel minimo di ritardo per assicurarsi un’accoglienza davvero calda e trepidante. Uniformi grigi da operai del dopoguerra, grande energia e una nutrita setlist: lo spettacolo è assicurato.
Si parte con la classica QWERTY Finger e la trascinante Schoolin’, con il suo riff di tastiera che tutto il pubblico non ha mancato di canticchiaree insieme alla band. Segue la melodicissima Come Alive Diana, uno dei miei pezzi preferiti da ‘Man Alive’ a dirla tutta, in una resa davvero perfetta. Così anche ho oltremodo gradito l’intensa versione di Leave the Engine Room che è seguita, un break più tranquillo davvero azzeccato a quel punto della setlist.
E poi il gruppo di Manchester comincia a tirar fuori i pezzi da novanta, quelli che tutto il pubblico riconosce immediatamente: MY KZ, UR BF e Suffragette Suffragette, intervallati da altri momenti che non mi hanno pienamente convinto, come Weights. E’ proprio dopo questi singoli che ci aspetta una sorpresa: gli Everything tirano fuori una canzone nuova, al momento ancora senza titolo, che mi è sembrava subito convincente come melodia e dove ho sentito paricolarmente l’influenza degli Xiu Xiu.
Si conclude con la fantastica Photoshop Handsome. La sensazione è di aver visto davvero un gruppo che sicuramente deve ancora crescere ma che già riesce a esprimersi in maniera unica e capace di trasmettere una gran dose di energia, talento (i loro coretti sono perfetti anche dal vivo) e, perché no, di simpatia.
E qui purtroppo casca l’asino, perché, dopo una preparazione particolarmente lunga, i Radio Dept si presentano in maniera praticamente opposta e terribilmente spartana: due chitarre (o basso, a seconda del pezzo) e una tastiera. Il gruppo dream pop svedese si è esibito diverse altre volte a Roma e sono venuti, quindi, a presentare il loro ultimo lavoro.
La sensazione che si ha guardando i tre svedesi dal vivo è di essere di fronte a grandi professionisti, però, purtroppo, non particolarmente interessati a coinvolgere il pubblico. Sembrano completamente impegnati a svolgere il loro compito, in maniera asettica e pulita (fin troppo, sembra proprio di sentire l’album!) certamente, ma basta così. Il confronto tra i due gruppi non andrebbe comunque neanche fatto, però finisce con l’essere inevitabile in questa serata e i Radio ne escono decisamente con le ossa peste.
Comunque, ci hanno proposto una setlist interessante, pescando in maniera equilibrata dal loro passato (Why won’t you talk about it, la splendida I wanted you to feel the same, ecc) più una buona fetta di pezzi dall’ultimo lavoro (Heaven’s on fire, Never follow suit, You stopped making sense, ecc). Inoltre hanno, inspiegabilmente, deciso di non concedere un bis comunque ampiamente richiesto dal pubblico, fermandosi dopo neanche 50 minuti di spettacolo; troppo pochi, visto che di pezzi da suonare ve n’erano ancora tanti.
Insomma, confesso di essere andato con grandi aspettative per i Radio Dept e di esserne, invece, uscito innamorato degli Everything Everything… son quelle sorprese che non ti aspetti.
Un ringraziamento a Christian Briziobello della Kick Agency e a tutto il Circolo degli Artisti per l’ospitalità.