(Innova 2011)
Il sax ha sempre avuto un ruolo preminente nella musica di Philip Glass. Dapprima egli ne ha sfruttato la graffiante corrosività nelle sue partiture minimaliste più radicali; in un secondo momento, si è avvalso della sua timbrica sensuale e avvolgente per assecondare la vena lirica che attraversa le composizioni della seconda fase della sua carriera. È a questa seconda fase che appartiene il Quartetto per Archi n°3, qui ri-arrangiato per sassofoni dall’Oasis Quartet, la cui versione ne accentua l’intima malinconia, come la struggente drammaticità. Di ben altro tenore è il secondo brano qui proposto, Le Bal, del francese Thierry Escaich. Si tratta di un pezzo aggressivo, senza compromessi, che fila via come un treno, sebbene qualche punto di riposo avrebbe forse giovato all’unità d’insieme. L’ultimo brano è della compositrice Ida Gotkovsky, allieva, come Glass, della “mitica” Nadia Boulanger. Non è forse sbagliato ricondurre all’insegnamento della famosa e influente Maestra la nobiltà e l’eleganza del fraseggio tematico, la chiarezza di scrittura, e il sapiente uso del contrappunto: caratteristiche che si fondono alla perfezione grazie alla felice intuizione dell’Allieva.
Voto: 8
Link correlati:Innova Recordings Home Page