(Fortuna Pop! 2011)
I Bearsuit mi hanno saputa conquistare. Al primo ascolto di “The Phantom Forest” ho pensato che fossero dei pazzi con un gran caos dentro e senza una linea logica da seguire tra elettronica, punk e rock. In realtà quest’album è uno di quelli che arriva dopo e ha bisogno di più ascolti perché effettivamente le cose da assimilare sono tante e ben fatte. Colpiscono subito l’alternarsi della voce (più dura) maschile e di quella (più dolce) femminile, i cori spesso angelici e il mix perfetto tra elettronica e rock, praticamente i Daft Punk che stringono la mano agli Yeah Yeah Yeahs. Princess, you’re a test è forse l’episodio meno convincente, mentre stupenda la parte elettronica con Please don’t take him back, When will i be queen, Giant archaeopteryx, Kwaa kwaak che sembra uscita da un cartone animato giapponese con i suoi cori quasi bambineschi e i suoni distorti. La vera sorpresa è A Train wreck, un azzeccato singolo che parte da un coro lento, malinconico, quasi religioso per esplodere in urla punk e convulse, mantenendo un ritmo quasi ossessivo, caratteristiche presenti anche in Jim Henson’s creature workshop, che a differenza del brano precedente non concede un attimo di respiro. Il resto dell’album è un bell’insieme di pop – rock incisivo e decisamente british come “Cut Loose”, Ghosts of Black Hole, Tentacles. La chiusura è affidata a Dawn of the Golden Oriole, scelta che ho apprezzato tantissimo perché solo un pezzo così dolcemente onirico e strumentale, arricchito esclusivamente da cori femminili poteva chiudere il tutto.
Chapeau.
Bearsuit
Voto: 8
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Autore: rakyrock@hotmail.it