(Setola Di Maiale 2011)
Chitarra elettrica e acustica, percussioni e batteria, in fitto, libero dialogo.
Lavoro che non contiene fasi solistiche.
“Crudités”, coniuga la ricerca viva e
grezza effettuata sul corpo chitarra (urgenza che non teme le
intuizioni fuor dal consueto panorama impro…), ed il battito
incessante (da nevrosi ritmica), dei metalli e tronchi cavi, che
sottolineano, deviano, avvalorano tesi.
Il tutto, di natura
spontanea (composizione/esecuzione).
Le idee messe a fuoco, son
(in alcuni frangenti) squassanti.
Una visione che si nutre di
metalli, di scorie, di inceppi e scapicolli.
Riuscendo a
sollecitar in un sol colpo, gli orfani della sperimentazione di casa
SST (Joe Baiza con i Saccharine Trust e Greg
Ginn con i Gone) e chi, proprio non riesce a trattener un
sospiro, nel sentir il nome Derek Bailey.
Nel mezzo, ad
intorbidir ulteriormente le acque, echi di carillon metallico/sfasati
ed atonali eruzioni spontanee.
Error Rate, è
apertura/lezione da tener a mente, per ogni hendrixiano non bolso ed
ogni rocker matematico.
Melt #1, Flying Machine,
Heavy Boxes (andazzo da southern boogie, folgorante…), Melt
#2, We Don’t Need, Melt #3, son botte combinate,
fra impatto fisico e combustione concettuale.
Pool Of Sand,
Pot e Pool Of Steel, è dove il suono erompe e
zampilla spontaneo.
An Antidote, un frammento da tradizione
rock, con dentro umori, amori e maledizioni.
La formula
complessiva, è essenziale e sgambettante.
Dunque,
contattateli, organizzate live, ed acquistate prima il cd
(ovvio).
Insomma, muovetevi per il vostro, e loro piacere.
Non
ve ne pentirete.
Coraggio e solida concretezza a bizzeffe.
Voto: 8
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