Matt Weston ‘The Last Of The Six-Cylinders’

(7272Music 2010)

Dedicato alla recente scomparsa (2010), di Bill Dixon
(trombettista, pianista, sperimentatore elettronico, visual artist,
educatore. Collaborazioni ed incisioni con Archie Shepp, Cecil
Taylor
, Peter Kowald, Tony Oxley, Exploding Star
Orchestra
e molti altri ancora), questo nuovo breve lavoro, del
percussionista/compositore Matt Weston, è un
folle/intenso atto d’amore.
Più volte, abbiam parlato su
Kathodik, dell’incontenibile talento di Weston.
“The
Last Of The Six-Cylinders”, nonostante la durata (diciotto
minuti), altro non fa, che rinverdire il nostro entusiasmo.
Tre
brani, di coloratissima e spericolata ricerca, senza alcuna rete di
protezione, a riparar il grugno da impatti rovinosi.
L’iniziale
You’ve Got To Know How To Wear A Hat, una locomotiva
sferragliante lanciata a scapicollo.
Fra echi di Java e criminali
suggestioni/rasoiate blues (idealmente attigua, all’operar di Moe!
Staiano
).
I Don’t Want Success, I Want Adventure,
prosegue nell’ideale/incessante scampanellio javanese, sostituendo al
movimento caracollante, un’allucinata visione metropolitana free.
La
conclusiva, The Reward Has Got To Be That This Is What You Do,
è stasi, inquietudine, ricordo e brulicar d’insetti.
Weston,
è un’orchestra solitaria.
Weston, è un saggio/pazzo
ghignante.
Weston, ci colpisce ed affonda.
Per l’ennesima
volta.
Hip hip Hurrà!

Voto: 8

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