(Boring Machines / Goodfellas 2011)
La seconda prova del quintetto milanese è un’altra sonorizzazione di un film muto, non più autoprodotto ma ripescato stavolta dagli albori del cinema italiano, ‘L’inferno’ (1911, Milano Films).
Suddiviso in otto movimenti per oltre mezzora di trip sonoro, ‘A forest dark’ è materia tetra, spaziale, riempita di basse frequenze digitali sopra cui svisano trombe e sax tra narcosi irrequiete e sogni prenatali. Melodie liquide che via via coagulano e si disciolgono nuovamente, tra stasi mentali che spaziano la scala dei grigi umorali e accelerazioni solo abbozzate in temporanee gabbie di ritmo, che cambiano e perdono forma come fumo oppiaceo, come smog urbano.
Satan is my brother non sfocia più nel noise, relegato ora nelle quinte, ma punta all’ipnosi tra suggestioni ambient color notte e grooves free jazz imbottiti di morfina.
Superbo.
Voto: 8
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Autore: alealeale82@yahoo.it