(Doremillaro 2011)
Ci sono band che portano con sé la musica della propria terra riconoscibile. I Diane and the Shell sono proprio quel genere di band. Ci tengono a ricordare le loro origini del sud (catanesi per la precisione) e tutta la propria tradizione con un cd completamente strumentale che contiene un pizzico di suoni dell’est in Holidays in Bucarest, qualche spezzone poliziesco in Operazione San Gennaro e suoni elettronici di un Nintendo modificato in Tendo Nin. La seconda metà dell’album è decisamente più bella, nella prima c’è confusione e i pezzi si somigliano troppo tra il country e i suoni tradizionali. Sicuramente Barabolero è la traccia più riuscita, potrebbe finire in un film horror di Dario Argento. Questa band brava lo è di sicuro ma deve ancora riuscire a mettere in pratica al meglio i propri intenti che sembrano così chiari nei titoli (azzeccatissimi) ma meno all’ascolto. C’è troppa roba mal messa al fuoco che non cuoce bene, troppa accozzaglia di suoni. A volte serve anche un po’ di minimalismo, come quello usato per la copertina. Spero di risentirli presto, magari in qualche poliziesco al cinema.
Voto: 6
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Autore: rakyrock@hotmail.it