(Shyrec Records 2011)
Ritroviamo con piacere i Gurubanana, nome solo apparentemente oscuro, dietro cui si nascondono due bei nomi altisonanti quali Giovanni Ferrario, che cura gli arrangiamenti di “Karmasoda”, e Andrea Fusari, che invece si occupa principalmente delle liriche e presta la propria voce al gruppo.
Il riferimento ai Soft Machine, o meglio al loro leader, non è casuale visto che ‘Karmasoda’ è intriso proprio di quella psichedelia che, se proprio dobbiamo, definiremmo di Canterbury. Un punto di partenza da cui i due costruiscono un impianto musicale davvero intrigante, fatto di svisate che vanno a costruire un pop angolare quasi degno degli XTC, oltretutto prodotto in maniera davvero deliziosa.
I testi di Fusari sono velenosi e punzecchianti al punto giusto, sicuramente non soporiferi da quel che son riuscito a capire, ma vocalmente non mi ha proprio convinto del tutto. A tratti risulta quasi svogliato e disinteressato, atteggiamento che può starci per qualche pezzo ma in generale diventa alquanto stancante, come nella title track dove è pienamente fuori luogo. Un peccato, di sicuro.
I pezzi invece risplendono grazie all’estrema cura negli arrangiamenti, puliti e scintillanti, come l’affascinante Talking on numbers, l’orecchiabile Monochrome Elvis (arricchita dai vocalizzi della Mondini) e la sorprendente semi-elettronica/dub di Rifles.
Insomma, ‘Karmasoda’ ci offre prelibate e sorprendenti fettine poppeggianti da gustarsi con calma e per ogni occasione, l’ideale per l’estate.
Voto: 7
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