Di Marco Paolucci
Ritorna uno degli eroi della carta stampata a note e pentagrammi, Nick Kent, penna d’oro della storica rivista inglese New Musical Express negli anni ’70, quattordici anni dopo gli scritti The Dark Stuff, rimette mano alla memoria e ci racconta una parte della sua vita, dagli esordi appena tredicenne ad un concerto dei Rolling Stones dove riceve l’illuminazione e capisce cosa fare da grande, proseguendo con i suoi incontri al giornale con i nomi storici della scena glam, con le innumerevoli interviste ai personaggi imprescindibili dell’iconografia rock, il suo incontro/scontro con il punk attraverso il contrastato rapporto con Sid Vicious, la sua amicizia con Iggy Pop, e via discorrendo. Senza peli sulla lingua Kent passa in rassegna il decennio citando pure la sua storia con Chrissie Hynde, che con il nostro condivideva oltre al sentimento anche la redazione, e prima dell’ascesa di questa alle stelle della notorietà del mondo del rock con i Pretenders. Non tralascia niente, le stelle e le stalle, l’oro della celebrità e il nero delle droghe pesanti, fino alla rinascita ed a una tranquilla vita in Francia. Sornione, divertente, coinvolgente, il volume si legge e si rilegge, se ne consiglia quindi vivamente l’acquisto.
Link: Nick Kent, Apathy for the devil, Roma, Arcana, 2011