Di Alessandro Gentili
Un volo pindarico sul Pianeta Hitchcock: dalle vette dei massimi sistemi, delle passioni, della sua concezione dell’uomo e della donna, della relazione di coppia, fino a terra e ancora sotto, con l’analisi di due opere condotta come un’autopsia. Immerso nella sua scena del crimine, Andrea Antolini sembra un detective nell’analizzare sequenza per sequenza i due film: scandaglia, scruta i dettagli, valuta i nessi, decifra simbolismi, analizza particolari al microscopio per raggiungere la verità e svelare arcani e misteri.
E il mistero ultimo è proprio Alfred Hitchcock, l’uomo.
Saggia la scelta delle due opere, così diverse tra loro in tutto e per tutto e per questo ancora più utili per delineare le costanti del cinema e dei personaggi hitchcockiani.
A Rear Window (La finestra sul cortile, USA, 1954), uno dei capolavori massimi del maestro inglese, film americano, sonoro e a colori, Antolini affianca coraggiosamente The Ring (Vinci per me!, UK, 1927), opera sicuramente non tra le più note, pescata dal primo periodo inglese della filmografia di Hitchcock, muto e in bianco e nero.
L’analisi non porta alla luce soltanto l’arcinota mestria del regista inglese, le cui scelte tecniche sono state sempre all’avanguardia nel corso dei decenni, ma anche le fobie dei suoi personaggi, la difficoltà del rapporto uomo – donna, peccato e redenzione, il vouyerismo che è poi l’essenza stessa del cinema.
E la morbosità di un autore che, se da un lato descrive situazioni e comportamenti ponendosi quale giudice e censore, dall’altro crea situazioni e avvenimenti che la sua morale gli impedisce di affrontare nel mondo reale.
Col suo lavoro l’autore porta alla luce aspetti utilissimi per capire meglio una delle opere filmiche tra le più corpose del Novecento. La conoscenza del cinema di Hitchcock non può prescindere dalla conoscenza dell’uomo Hitchcock: il suo background educativo, i suoi interessi, la società contemporanea da cui è plasmato e che lui stesso, con la sua opera, tenta di modellare.
Un puzzle infinito che, per quanto complesso e sterminato, vale la pena di affrontare. Hitchcock. Umanodisumano si candida come un valido tassello di partenza.
Link: Andrea Antolini, Hitchcock. Umanodisumano, Edizioni Falsopiano, Alessandria, 2010