(To lose la track 2011)
Svolta stilistica e di idioma per il trio emiliano, che rinuncia all’inglese e ci presenta otto brani in italiano, tirati, noise, post punk, senza gli orpelli del nu metal che in parte aveva caratterizzato il precedente “The name is not named”.
In questa nuova veste i pinguini sono più sfrontati e provocatori, con un sound che è accostabile a quello del primo lavoro de Il Teatro degli Orrori. Il brano che si avvicina maggiormente al gruppo di Favero e Capovilla è Ci mancherà, grazie alla chitarra sferragliante e tagliente ed un approccio noise coinvolgente. In ogni caso il noise è l’asse portante di tutto l’album, sia utilizzato in modo vorticoso e circolare (Dettato), sia con un approccio vibrante e nervoso (300 lire).
Il trio emiliano poi ha un modo tutto suo di provocare, in Frate Indovino, infatti, riescono ad essere sarcastici, ma non volgari con la dovuta irruenza punk. “Legna” è breve, dura solo 22 minuti e 37 secondi, ma in questo breve lasso di tempo i GP sono riusciti a comunicare tutto il necessario, come si addice a chi ha un approccio punk.
Voto: 7
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