(Setola Di Maiale 2011)
L’apertura di “Mikiri+3”, è stordente.
Senci,
par quasi una pagina scritta e sfuggita dalle mani di Pharoah
Sanders.
Di una sensualità inebriante, gioiosamente
contemplativa.
“Mikiri+3”, del collettivo (ora) a
sette elementi (rispetto al precedente “Mikiri”),
capitanato dal flautista Massimo De Mattia, è lavoro
singolarmente complesso.
Elegante, melodico, sottilmente
evocativo, scosso ad intermittenza da brividi maggiormente
sperimentali.
Sei rigogliose visioni d’insieme e tre eclettiche
riletture (l’Ave Maria di Caccini del seicento, Hendrix
e Monk).
Un gioco di sponde e rimbalzi ben congegnato.
Dove
la squadra è più importante del singolo elemento
(questo, evidenziato anche nella scrittura dei brani originali, due a
testa, per De Mattia, il pirotecnico batterista Zlatko Kaučič
ed il pianista Bruno Ceselli).
Cosmic Experience,
dai severi tratti intermittenti, cameristico/orientali, l’altro punto
nevralgico dell’opera.
Delle riletture di Hendrix e Monk, avremmo
fatto volentieri a meno.
Non sottraggono e non aggiungono, dunque,
piuttosto inutili.
Opera raffinata ed espressiva ‘Mikiri+3’,
forse anche troppo, per i nostri gusti rustici.
Voto: 7
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