(Autoprodotto 2010)
Amè è il nome d’arte del cantautore battipagliese Enrico Carrino, attivo già dalla fine degli anni ’90 con la band di alt-rock No Exit e dal 2005 sulle scene col suo progetto solista. Un progetto che prende ben altra direzione dai suoi esordi, spingendosi tra le braccia del cantautorato folk più dimesso e silente. Come se i Black Heart Procession si svestissero di tutti gli orpelli per tornare alle radici della musica.
Sarebbe facile scadere nella banalità per Carrino, ma questo “The King Of Tramps” è meno scontato e più vitale di quanto possano far pensare le premesse. Così non si direbbe dall’impostazione tradizionale di A Painful Crumb, che apre il disco, ma già dalla seguente Hate, la migliore del lotto, i loop sintetici cupi che ribollono alle spalle dell’incedere incerto del fingerpicking di Amè dicono tutt’altro. Miss Justice e Man Without Future tornano dalle parti del cantautorato folk più dark. Le note al ralenti della strumentale Choas In A Bubble si dilatano sulle ali di soffi di brezza marina, prima che Mr. Gun esploda in una scarna violenza. C’è molta confusione in My Protest, con un folla vociante a simulare l’effetto concerto, mentre in Rum Baby Rum Carrino si sposta verso territori tex-mex (!) a bassa fedeltà. La chiusura del disco è affidata alla ballatona Lady Souriere.
Spunti interessanti qua e là nel disco di Amè, che per evitare di scadere del banale dovrebbe dare maggior sfogo alla dimensione elettronica che a tratti fa capolino nell’album. Buon punto di partenza per un ragazzo dal sicuro talento compositivo.
Voto: 7
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