Paolo Sorge ‘Tetraktys’


(Improvvisatore Involontario 2010)

Sottotitolo: Electric Guitar Quartet.
Severo, rigoroso,
ispirato e lucido nell’azione.
In poche parole, una magnificenza
elettrificata.
Nato come laboratorio, concepito attorno
l’espressione contemporanea dello strumento chitarra (nell’accezione
elettrica), il progetto ‘Tetraktys’, stupisce per forme e
capacità persuasiva.
Difficile, trovar un’opera che
coniughi cosi bene, di questi tempi, ricerca e piacere
nell’ascolto.
Stimolo attivo continuo.
Ridda di zig zag
luminosi, armonici, corali.
Prodotti dalle corde del leader Paolo
Sorge
, Giancarlo Mazzù, Fabrizio Licciardello
ed Enrico Cassia.
Sette composizioni (due di Sorge, una di
Cassia, una di Mazzù, e poi, Debussy, Elliot Sharp
e Fred Frith).
Ampli e chitarra.
Nudi, crudi e
ispiratissimi.
Estro compositivo ed aperture improvvisative, per
una bruciante formula cameristica, play loud.
Un’insieme di
frammenti matematici, perfettamente concatenati.
Lirici
(l’incantevole apertura Spring Changes), saettanti (il codice
morse di Slonimsky’s Domino), screziati di struggente blues
(la rilettura di Debussy), sciancati e trattenuti (lo Sharp di
Bubblewrap), cubisti e cinematografici (Day Of Miracles),
agili e ironici (Goongerah di Frith), lunari
(Chiovi).
Rilucenti ed inebrianti segnali
lisergici.
L’immersione è quasi obbligo.

Voto: 8

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