Harris Tweed ‘Harris Tweed’

(Autoprodotto 2010)

Cosa hanno in comune la musica classica e il punkrock? La band Harris Tweed. O per essere più esatti la bassista Alessia Masi. Nel 2006, dopo cinque anni di conservatorio, decide di dar vita ad una band in cui sfogare la sua passione per un altro genere musicale (Pastorius e Flea sono le influenze musicali maggiori). Si uniscono al progetto Folco Vinattieri (chitarra e voce) e Federico Masi (batteria) e trovano nel punkrock il loro sound ideale. Iniziano così a farsi strada vincendo un Contest dietro l’altro (Rock Contest 2007, Keller Platz Pop-rock Concest 2008) e nel 2009 incidono il primo Ep. Questo è il loro secondo Ep che annuncia l’arrivo di un album. Ciò che li distingue è l’aver accordato gli strumenti sul La bemolle (invece del solito 440Hz) per ottenere un sound più ‘crepuscolare’ (differenza che le nostre orecchie non colgono ahimé, ma che a musicisti esperti non sfuggirà sicuramente). Cinque brani con chitarre, basso e batteria a tutto gas (con un mini-break con pianoforte nell’intro di Not Network Coverage) e voci a tutto fiato. Pezzi energici che secondo noi trovano nel live il loro vero ambiente naturale e ideale, nel quale si può capire se funzionano o meno. E agli Harris Tweed non manca di certo l’energia.

Track list:

1) With My Life
2)Bloodstained Sun
3)Peet The Law
4)Ornithology
5)No Network Coverage

Voto: 6

Link correlati:The Harris Tweed My Space Page

Autore: fran_catalini@libero.it