(Henceforth 2010)
18 Luglio 1981, il Binibon è affollato come ogni
notte.
Eroina, peste rossa, acconciature improbabili, scrittori
falliti, miserabili, musicisti caotici e scrittori affermati, umanità
varia.
Radicalità, caffè bollenti, idee spruzzate
sui muri, elettricità nell’aria.
Fuori, altri e ben più
grandi disastri umani, la guerra fredda, paranoia
strisciante.
Battiti gommosi, hip hop, chitarre come trapani dopo
esser state randelli, convulsioni cerebrali, collettivo divampare.
Il
Binibon è aperto 24 ore su 24, un paradiso dai bordi
bruciacchiati.
Free jazz, No Wave, Lounge Lizards, Don
Cherry, Basquiat, Burroughs, Kid Creole,
Johnny Thunders, Keith Haring, Ginsberg, Liquid
Liquid, registi, attori, famosi e falliti, Sharp in un
angolo, come molti altri a sognar ipotesi che svaniscono in una
notte.
Jack Henry Abbott è assassino e scrittore,
pupillo di Norman Mailer, che contribuisce al suo rilascio,
una casa sulla 3rd Street la sua dimora.
Mailer, è
affascinato dalla dirompente, rabbiosa carica di Abbott.
La sua
descrizione, in ogni singolo aspetto, della torturante condizione
carceraria, scuote Mailer nel profondo.
Infantili angeli
devastati affollano il Binibon.
Una zona recupero energie, fra
progetti, rutti, sbronze e scopate.
Non è molto, non è
poco.
L’incubo esterno di molto più efferato.
Richard
Adan, è attore e scrittore, il suo spettacolo sta per
esser messo in scena, e lui, nel frattempo, compie il suo doppio
dovere, manager-cameriere, come tutte le sere.
Adan e i suoi
clienti, hanno molto in comune.
Intorno alle 5 del mattino, arriva
un’ordinazione, sono due studentesse ed un uomo.
L’uomo, chiede di
usare la toilette, in quel momento non utilizzabile.
A quel
rifiuto, segue una breve discussione in strada fra i due.
Qualche
minuto dopo, Adan è riverso sul marciapiede; un coltello
conficcato nel cuore.
Il mattino seguente, mentre la notizia della
morte violenta di Adan riempie le pagine dei quotidiani, l’edizione
domenicale del New York Times recensisce il libro di Abbott; ‘Nel
Ventre Della Bestia’.
Un passato straziante e, fino a quel
mattino, un futuro promettente.
Quasi una pop star, intervistato
da riviste come Rolling Stone, People, ospite di show, fama, soldi,
donne.
Nel successivo processo, Abbott descrive quegli attimi,
sostiene che Adan abbia fatto una mossa minacciosa verso di lui, il
coltello che si pianta nel cuore.
La condanna è
inevitabile.
Mailer viene crocifisso per essersi speso a favore di
Abbott.
I segnali di pericolosità sociale emessi, ben prima
della sua scarcerazione, erano tali, che soltanto un vanitoso
scrittore, avrebbe potuto non coglierli.
Il Binibon chiude, la
merda sale e travolge tutto e tutti.
Sharp, quella notte, era
li.
La notte della fine di un’era.
‘Binibon’, è
un perturbante radiodramma, infarcito di preziose parole e feroci
suoni.
Abbott, nel 2002, verrà trovato da una guardia,
penzolante nella sua cella, un lenzuolo stretto intorno al
collo.
Buio, fine.
Adios amigos.
(non per tutti, fare
molta attenzione prima dell’investimento dindini, il vostro odio non
m’appartiene)
Voto: 8
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