(Settembre Records 2011)
Si esprimono con un pop molto raffinato, influenzato dalla new wave questi quattro romagnoli al loro debutto discografico. L’aspetto più intrigante di questo gruppo è che il genere di riferimento è la miglior new wave italiana, vale a dire quella dei primi anni ’80, che è lo stesso periodo in cui sono nati i quattro musicisti dei Cardiophobia.
Il cantante, infatti, ha una voce molto calda, poiché in più di un’occasione ricorda quella di Federico Fiumani, tuttavia, diciamolo subito, i riminesi hanno ben poco da spartire con i Diaframma, se non le intenzioni. Il disco alla fine risulta acerbo e privo di un’identità definita, anche se i testi sono meritevoli in quanto dotati di una buona lirica e molto spesso sono intrisi di temi esistenzialisti.
Voto: 6
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