(Autoprodotto 2011)
Questo duo si presenta con un set minimale e con una profonda poeticità nei testi.
Il modo di cantare è suadente e la voce è accompagnata sempre da uno o massimo due strumenti: organo farfisa e chitarra acustica. Per certi versi simili agli Amor Fou i Mordecai non parla si muovono con il passo lento dello slow-core, andando a scomodare i territori dilatati e cerebrali del post rock. Tuttavia in queste sette tracce sonore non mancano spunti emotivi molto intensi, se non addirittura romantici, come quelli che trasudano in Ligeia.
Nonostante la brevità del disco, il lavoro, dal punto di vista musicale è diviso in due parti, dato che nei primi tre brani è presente il Farfisa in maniera determinante, mentre nelle altre racce la voce è accompagnata soltanto dalla chitarra, spesso appena arpeggiata, a parte in Canzone arancione, che ha più il sapore del vecchio folk Usa.
Voto: 7
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