(Wallace Records/Bloody Sound Factory 2012)
Tra specchi di chitarre e melodie psichedeliche l’artista marchigiano ha trovato la sua dimensione. “The land” è il suo quarto lavoro, come gli altri suonato quasi esclusivamente con la sei corde, coadiuvato in alcuni frangenti da una base elettronica, che crea sfondi grazie ai quali la stessa chitarra emerge.
Gli otto brani, come sempre assolutamente strumentali, sono suddivisibili in due tronconi. Da un lato troviamo i brani arpeggiati tra i quali vanno annoverati A time full of boxes e la delicatissima Red eye e le splendide aperture blues di Tape and crackle . Dall’altra parte si possono annoverare i brani in cui la ritmica data alla chitarra ha una cadenza molto più ipnotica, tra cui troviamo il folk intimo della title track, il post rock di WindGlass e le circolarità presenti in Greta e Ghost west.
“The land” è un disco molto emotivo, carico di sentimenti profondamente intimi.
Voto: 8
Link correlati:Bloody Sound Records Home Page