(Dobialabel 2011)
La formazione composta da Giorgio Pacoring al fender Rhodes e al Korg MS20, Enrico Giletti al basso elettrico e Michele Cuzziol alla batteria esordisce con questo album dal titolo omonimo, miscelando nel disco le varie influenze da cui provengono. Un esordio al fulmicotone Little Rodie Totiee la formazione parte in quarta, proponendo all’ascoltatore del brano una sfrenata cavalcata progressive; le acque si agitano ulteriormente con il nevrotico funk rock di Land Mine, e la band prosegue su territori dove “imperversa” piacevolmente la matrice funk, ma saturata dal fender, prendere Daghe come esempio. Numi tutelari dell’operazione ci vengono in mente i King Crimson, miscelati e corretti, con un tocco di psichedelia che non guasta, ascoltare per credere L’orso. Il prosieguo con The Legendary Hassan, cambi di tempo, stacchi, accelerazioni che mantengono alta l’attenzione/tensione e per finire l’esibzione ecco arrivare la Buonanotte, miglior titolo non i nostri non potevano trovare.
Voto: 7
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