(Novunque/Self 2011)
La cosa che più colpisce di Davide Ferrario è la sua estrema attività. Da frontman degli Fsc è passato a Sanremo con il brano Non piangere per poi collaborare come chitarrista per Battiato, Pelù, Gianna Nannini, Milva fino a fare da spalla in Germania a Bon Jovi. Di collaborazioni ce ne sono anche nel suo disco d’esordio “F” uscito il 15 novembre 2011. Precisamente sono due, Lorenzo Palmeri e Lele Battista in Senza ragione e Cercando un senso due brani estremamente pop che strizzano l’occhio al Battiato più movimentato. Il disco ha buoni spunti, si richiama Brian Eno in Io qui ci sono già stato il brano più geniale ed emozionante del disco (una sorta di drone, ossia una lunga nota ripetuta e distorta con l’aggiunta di elementi ambient), Via di qui ha un bel ritornello importante e in generale tutto il disco si muove su una tradizione melodica italiana e sperimental elettronica quindi tra synth e pezzi orchestrali con piano, archi e ovviamente chitarra. Davide ha appreso molto dalle sue collaborazioni e ha “rubato” un po’ qui e là. E forse è proprio questo il problema. Ha unito troppe cose senza aggiungere quel tocco personale che fa sì che si possa distinguere i suoi lavori. Ancora troppo sottotono, deve osare di più perché quando lo fa ne esce benissimo. Spero di risentirlo.
Voto: 4
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Autore: rakyrock@hotmail.it