Frankspara ‘Il dottor Crepapelle e l’albero che cammina’

(Reincanto Dischi 2011)

La sorpresa. Ecco cosa arriva prima in quest’album. Una sorpresa visiva già dalla copertina tetra, dal titolo per niente scontato (grazie a Dio, non ne posso più di nomi e cognomi ripetuti), dalla scritta all’interno dell’album, dalla musica. Un progetto rock che ha come filo conduttore la solitudine. Un solitudine che si muove su ritornelli orecchiabili con riff di chitarra anni ’60 come Il suono universale e linee di basso potenti, unite a distorsioni in Voglio diventare cretino. I testi, ironici e taglienti passano dalla leggerezza alla serietà con una grande facilità. Forse l’unica pecca è la voce del frontman/musicista/paroliere Francesco Viani che a volte sembra un po’ anonima e ancora acerba. Fortunatamente tutto il resto non lo è.

Voto: 6

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Autore: rakyrock@hotmail.it