(Wallace Records/I dischi di plastica 2012)
Mirko Spino, anima e factotum della Wallace continua a non sbagliare un colpo ed è sicuramente il miglior discografico indie, almeno in Italia, perché ha avuto l’arguzia di mettere sotto contratto anche questo gruppo pesarese proponendogli la ristampa del loro esordio in vinile. Una strategia imprenditoriale, se mi passate il termine, invidiabile.
Gli ebrei due anni fa hanno esordito con questo cd, ma nei live le copie dei cd sono andate a ruba, così eccoci alla ristampa, che si avvale dell’aggiunta, sul lato B della scaletta ricomposta, quasi interamente, in versione MIDI.
Per chi non ha avuto il piacere di conoscere Gli Ebrei c’è da dire che suonano uno strano ed eccitante miscuglio di pop, shoegaze, rock e lo-fi. Il tutto ben centrifugato tra citazioni di CCCP, Sonic Youth, Bugo ed il Santo Niente. Il ritmo è garantito tra il p-funk di Sanremo, citazioni pasolinane Passato e presente, noise anni ‘90 Di nuovo giovani e lo shoegaze 2010 (Anno di cambiamento).
Un esordio che promette bene e che si auspica permetta al gruppo di avere molta visibilità.
Voto: 8
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