(Cose in disordine/Audioglobe 2012)
A poco più di due anni dall’omonimo disco d’esordio la band piemontese, attiva dal 2007 pubblica questo secondo lavoro, che ha deciso da registrare in Islanda a pochi chilometri da Rejkjavik presso il Sundlaugin Studio con l’ingegnerizzazione di Birgir Jòn Birgisson, manager e fonico dei Sigur Ros.
La scelta dell’Islanda e di quel fonico non è casuale, dato che il gruppo non ha mai nascosto la sua passione per i Sigur Ros che si respira in tutto il disco, nel quale il gruppo coniuga le atmosfere avvolgenti con il piglio cantautorale. Il disco, infatti, è caratterizzato da suoni avvolgenti, intimisti, aggraziati e melodici.
Per accentuare questo tipo di sound i piemontesi hanno fatto largo uso di strumenti come l’harmonium, i glockenspiel e i metallofoni, per rendere più efficaci gli incastri tra il sound avvolgente e le voci.
Voto: 6
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