(Marvel Hill Records 2012)
La band creata dall’ex chitarrista di Jennifer Gentle, Paolo Mioni, dopo l’ottima accoglienza avuta con il precedente “Steal another hour from the night”, pubblica il suo secondo lavoro.
L’ottima impressione che la band padovana aveva ricevuto con il suo esordio, si conferma anche con questo lavoro, che non ha nulla da invidiare al miglior pop-rock psichedelico di stampo Usa.
Mioni, dopo aver girato in lungo e in largo sia l’Italia che gli Usa, al seguito dei Jennifer Gentle, ha scritto questi brani densi della migliore tradizione indie-rock d’oltreoceano. “Upstairs” è psichedelia vintage allo stato puro, capace di mettere insieme Julie’s Haircut e Queens Of the Stone Age nella circolare e spezzettata These fields of grey, per non parlare della frastornata The only way to die, intrisa dagli echi dei Dinosaur Jr., incastonati negli ipnotismi dei Sonic Youth. L’apparente leggerezza di Hey, fa da contraltare agli intriganti e stranianti intrecci chitarristici di The man with a hole in his heart e colpisce il blues di Going to the city, in grado di coniugare la lezione impartita tanto da Muddy Waters, quanto da Jack White.
“Upstairs” può sembrare derivativo, ma non lo è, perché gli spunti sono presi dagli artisti/gruppi citati e anche da molti altri, tuttavia, il disco alla fine percorre una sua strada, tutta psichedelica e tutta da scoprire.
Voto: 8
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