( 800A/Audioglobe 2012)
Torna con il terzo disco Fabio Parrinello, con il suo progetto Black Eyed Dog, in una nuova veste. Se nei primi due dischi il progetto era esclusivo appannaggio suo, con questo disco ha due nuovi collaboratori, tra i quali Anna Balestrieri, che si alterna al canto con Parrinello, ed il sound è decisamente cambiato. Le ballate intimiste di matrice drakeinana hanno lasciato il posto ad un blues elettrico e viscerale, altamente infiammabile, seppure anche in questo caso sono presenti diverse ballate intimiste e introspettive (Crazy to be born).
Parrinello e soci intendono il blues alla stessa stregua dei primi Grinderman, anche se sono meno cattivi rispetto al gruppo di Nick Cave. Tuttavia, i richiami al rocker australiano ritornano anche nell’evocativa Paper, cuts, light green, ma in questo caso al Cave più mistico, e nella rarefatta elettronica di Blowing horns in heaven, nella quale viene evocato anche l’ultimo Mark Lanegan.
Il disco parte con il gospel blues, intriso di slides di When I was married to you, brano che ci fa capire subito che la direzione intrapresa dai BED è la stessa dei gruppi newyorkesi della fine degli anni ’80, Pussy Galore su tutti. Il trio gioca con le dodici tracce con una semplicità sconvolgente (Dixie gipsy, babe, War child), al punto che sembra che il gruppo provenga direttamente dalle acque fangose del Mississippi, se poi aggiungete il fatto che il disco è stato mixato negli Stati Uniti anche da Hugo Race vi sarà più facile comprendere il valore di questo disco.
Voto: 7
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