(El Gallo Rojo 2011)
Di spigoli e velluti, è fatto “8888”.
Un
piano a destra (Giorgio Pacorig), un piano a sinistra (Alfonso
Santimone), Danilo Gallo (contrabbasso) e Aljoša
Jerič (batteria), a dettar i tempi.
Complesso
d’apparenza, ma assai coinvolgente.
“8888”, ribadisce
che, in casa Gallo Rojo, è un costante ribollir
ideuzze, che ben più ampi spazi d’arrivo,
meriterebbero.
Tutto, come al solito, accuratamente
calibrato.
Composizione, scomposizione, spazi improvvisativi,
riletture (Ligeti, Schoenberg e Coleman).
Nulla,
vien tralasciato.
Classicismi rilucenti, sgroppate corali (il
blues, il jazz, l’Africa), qualche goccia d’ironia ad intorbidir la
mistura.
Che è bella assai, nella sua alternanza fra
riflessi perlacei e scuotimenti notturni.
Prezioso “8888”,
per esecuzione ed assemblaggio.
L’ennesima definizione, di una
cifra collettiva, curiosa ed aperta, alle suggestioni più
disparate.
In casa Gallo Rojo, stan pianificando con cura, una
rivoluzione gentile.
Falsopiano, né è
l’ennesima conferma.
Presto o tardi, ve ne accorgerete.
Non vi
fate coglier impreparati.
Voto: 7
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