Alejandro Rutty ‘The Conscoius Sleepwalker’


(Navona 2012)

Astor Piazzolla espresse più volte il desiderio che la sua musica fosse ascoltata nel 2030 e, perché no, nel 3000. La sua, di musica, lo sarà senz’altro: la bellezza non muore mai. Ma Astor fu anche l’innovatore del tango, il revolucionaro che lo portò dalle piste da ballo alle sale da concerto, lo contaminò col jazz e la contemporanea: lo trasformò in tango nuevo. Possiamo allora chiederci: come sarà il tango nuevo dopo Piazzolla? Una possibile declinazione di questo genere ce la offre la musica di Alejandro Rutty, protagonista di questo cd Navona a lui dedicato, e alle sue composizioni per orchestra da camera e quartetto di sax (insieme e separatamente). In questi brani prevale una vena postmoderna: le contaminazioni abbondano, il tango si immerge e talvolta si confonde con altri ritmi sudamericani, con musica leggera anni Sessanta, col jazz, ma anche con sound futuristici, asprezze contemporanee, intricate poliritmie, loops post-minimalisti. Ma, quando ci sembra non scorgerne più traccia, eccolo riemergere con la sua vena nostalgica, sensuale, appassionata. Questa è forse la lezione che qui si impara e che i nuevi-tangueri non dovranno mai dimenticare: quel 10% di tango, che per Piazzolla si affiancava al 90% di musica contemporanea nei suoi brani, non dovrà mai scomparire, se non si vuole che il tango perda la sua vera natura. Nei brani di Rutty, anche in quelli più sperimentale, non si corre questo rischio; splendide melodie emergono da tessuti musicali urbani, e cantano il loro umanissimo desiderio.

Voto: 8

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