(Fosbury Records/Audioglobe 2012)
Ritornano i Mosquitos, con questo album, il loro quarto, e ci reimmergono in un certo “spleen” americano che loro sanno bene come disvelare. Ambienti notturni, fumosi, dove gravitano destini malinconicamente irrisolti, e in cui si ascoltano richiami a quell’universo musicale che coesiste tra folk, psichedelia, wave che i nostri gestiscono con abilità e sapiente consapevolezza. Basta per iniziare portare alle vostre orecchie Love vs Haze, delicato dream pop psichedelico, oppure Two Chasm, brano innervato di declinazioni new wave che languono in superficie. Poi si può proseguire con l’indie pop di “remiana” memoria di Army of evil, per lasciarsi andare con Been a Tripper, firma wave che richiama alla neopsichedia tanto cara al Paisley Underground, e ripensare al senso della vita con House, “acida” ballata che chiude in bellezza questa cavalcata sonica che lascia il segno.
Voto: 8
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